giovedì 19 aprile 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Giustizia! (ZCSC10)



Il decimo numero in edicola oggi contiene la fine della storia con il giovane Freddie Duncan, le storie complete “Territorio indiano” e “Una tragica missione”, nonché le prime cinque tavole dell'avventura "Lo stregone scomparso".


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TERRITORIO INDIANO

Il mercante d’armi Black Jordan ha instillato il falso sospetto in Scure Gialla, sakem dei Naskapi, che i soldati bianchi vogliano rompere il trattato di pace. Per assicurasi di ciò e prima di acquistare le armi, Scure Gialla vuole parlamentare con il colonnello Clark, che Zagor si impegna a portare all’accampamento indiano. I mercanti d’armi vogliono impedire l’incontro e trovano il modo di costringere Zagor a consegnare loro il colonnello. Poiché quest’ultimo assomiglia molto a Cico, dopo una decisiva “rasatura” di baffetti e capelli è il messicano che viene consegnato agli avversari. In tal modo l’incontro tra Clark e Scure Gialla avviene, il complotto è svelato e i mercanti d’armi consegnati alla giustizia.
Avventura divertentissima, soprattutto grazie a Cico e al suo travestimento. Anche Zagor entra a far parte dell’aspetto comico della storia con la famosa frase da lui “imposta” a Cico che si rifiuta di farsi tagliare i preziosi baffetti: “Da me comincia la generazione ribelle, rinuncio al baffo pur di salvar la pelle!”.

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UNA TRAGICA MISSIONE


Lo Spirito con la Scure deve fare da scorta per il trasporto di una grossa somma di denaro. Ma il convoglio è vittima di un agguato: i militari che Zagor accompagnava vengono uccisi e il nostro eroe rimane ferito gravemente. Soccorso da Tawar, uno stregone che ha lasciato la sua tribù, viene accusato di aver rubato il denaro e condannato ai lavori forzati a vita!
Secondo me, questa avventura rappresenta lo spartiacque tra lo Zagor degli esordi e quello della maturità nolittiana che durerà per tanti anni ancora...
La scena che più mi è rimasta nella memoria è quella della “resurrezione” di Zagor davanti ad un Cico terrorizzato, con contorno di tuoni, fulmini e pipistrelli!!!
Per inciso, “L’inferno dei vivi” fu il primo albo della collana Zagor Scritta Rossa che acquistai con l’intenzione di proseguirne la collezione fino a raggiungere gli inediti che possedevo.

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Data l'esiguità di pagine presentate in questo volume, dell'avventura "Lo stregone scomparso" ne parleremo la prossima settimana...


3 commenti:

  1. Le "prison story", come le "lost valley", sono ricorrenti nella narrativa d'avventura popolare scritta o cinematografica che sia.
    Questa vicenda appartiene al primo filone e pur non toccando le vette della texiana "La cella della morte", resta comunque di buon livello e si legge senza intoppi nonostante certi toni ancora un po' naif.
    Nel percettibile lavoro di affinamento graduale, qui Nolitta da un colpo di reni verso la piena maturità che però si farà attendere ancora qualche tempo.
    A mio parere infatti la "storia spartiacque", primo vero indimenticabile capolavoro nolittiano, resta "La preda umana".
    Ne parleremo a suo tempo.

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  2. Bella avventura complottistica e carceraria per Zagor. Coinvolgenti sia l' atmosfera di Hellgate che la succitata scena del temporale dopo che Cico ha preso il corpo di Zagor. E toccanti gli abbracci che testimonia la loro grande amicizia! Peccato magari un pò che, come per la citata "I cacciatori di uomini", probabilmente causa formato a striscia,' avventura non sia potuta essere più lunga.
    Le gag dei tentativi del mitico messicano di liberare Zagor sono tra le migliori! :lol: Bella anche quella iniziale con il trapper! ^^

    SPOILER Qui il dottore per fare uscire lo spirito con la scure utilizza un siero che da uno stato di morte apparente. Un trucco simile lo rivedremo in "Ora zero!"! FINE SPOILER

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    1. Comunque vero, da quì in poi le avventure iniziano a salire di tono e a farsi alcune anche più lunghe.

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