sabato 15 settembre 2012

PINI SEGNA



 PINI SEGNA
1925 - 2012

            Il 13 settembre è morto, dopo una lunga malattia, il disegnatore zagoriano Pini Segna.
            Nato il 22 ottobre 1925 a Firenze e diplomato all'Accademia delle Belle Arti nel 1944, inizia la sua carriera nel 1946 disegnando Il Giustiziere Mascherato per l'editrice Nuova Aurora e, successivamente, il personaggio Agente K6 su testi di Vincenzo Baggioli.
            L'anno seguente disegna Penna Azzurra per le edizioni Sportiva. Nel 1948 illustra Saetta e Volpe per le edizioni Alpe, e Pantera Bionda e Tom Bill per le edizioni Arc.
            Nel 1949 comincia a lavorare per gli Albi dell'Intrepido e disegna alcune copertine della rivista francese Gazelle Blanche. Nei primi anni '50 lavora per l'editore Tomasina in serie quali Dix, Tornado Bill, Nick Skarter - poliziotto per forza, Carabina Jones, Gim Falco, Lo sceriffo nero di cui realizza testi e disegni. In seguito realizza personaggi quali Astroman, Dick Montana, Gill Bart, Glory Men, Giungla Kid e Dakota.
Dal 1965 al 1977 fa parte dei disegnatori che si occupano di Mandrake e L'Uomo Mascherato per i F.lli Spada e di Kriminal per l'Editoriale Corno, ma realizza nel contempo le matite dell'Akim di Renzi&Pedrazza, personaggio del quale disegnerà anche alcune delle nuove avventure pubblicate dalla casa editrice Altamira (una delle tante sigle editoriali di Sergio Bonelli).
Tra il 1977 e il 1984 vengono pubblicate cinque storie di Zagor disegnate da lui: I cannibali di Green Spot, Fantasmi!, L'uomo invisibile, Viaggio senza ritorno, Il Profeta.
Negli anni ’90 Pini Segna si trasferisce nelle amate Langhe, a Dogliani, dove abbandona quasi totalmente il fumetto e si dedica all’attività di ritrattista utilizzando la tipica tecnica del puntinismo.
Dal 2008 soffriva di una grave forma di Alzheimer e viveva in un una casa di cura a Salmour.
I funerali si sono svolti il 14 settembre nella Chiesa Parrocchiale di Dogliani.

            Penso che il modo migliore che ho per ricordarlo sia quello di postare gli schizzi di due sue tavole originali di Zagor (delle semplici prove, credo) che sono in mio possesso, insieme alla copia di una delle tavole dell'avventura inedita Il re di Cuenca Verde che giace ancora nelle "segrete" della SBE...
Chissà che, ironia della sorte, proprio la scomparsa del suo disegnatore sia l'occasione per pubblicare finalmente questa storia?




Ciao, Pini Segna... Ammetto di non essere riuscito ad apprezzarti quando ero un adolescente. Una volta diventato adulto, con una sensibilità diversa e più consapevole, ti ho rivalutato e ho saputo dare il giusto riconoscimento al tuo lavoro... E di questo, oggi, ne sono contento! 


6 commenti:

  1. Che bello il fatto che molti appassionati come noi diano il giusto tributo a questo disegnatore!
    Pini Segna é morto, viva Pini Segna.

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  2. Era un disegnatore insolito, quando lo lessi per la prima volta quand'ero ragazzo. Ero abituato alle atmosfere ferriane o donatelliane e lui era troppo diverso, ma non mi dispiaceva molto, in fondo...poi quella sua storia "Viaggio senza ritorno" con Zagor e Guthrum è stata indimenticabile per me! No, credo di averlo apprezzato, non come Ferri, ma era comunque gradevole da leggere, per me!

    Riposa in pace, Pini Segna!

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  3. Io con Pini Segna ho un rapporto curioso.
    All'indomani della pubblicazione de "I Cannibali di Green Spot", scrissi all'allora "Daim Press" una lettera di lagnanze.
    Chi era quel disegnatore con un'inchiostratura così pesante da far puzzare gli albi di petrolio più del solito?
    Chi osava uscire dai canoni ferriani e donatelliani con una sintassi grafica tra il grottesco e l'errore tout-court?
    Negli anni '90 venni a sapere che un amico di mio padre era un suo sodale nelle lunghe partite a carte tipico svago delle piole* piemontesi.
    Tramite questo signore mi feci firmare dall'autore proprio l'albo "I Cannibali Di Green Spot" e Pini chiese a mio padre una foto di suo nipote (mio figlio) per eseguirne il ritratto.
    Ritratto che si trova incorniciato nella casa dei miei genitori con la sua inconfondibile firma, circolare e datata, "Pini Segna 2001".
    E' un bel ritratto a carboncino che nulla ha in comune con quanto conosciamo dai suoi fumetti.
    Ho saputo che di se diceva "navigo in un'aurea mediocritas" a rimarcare la serena coscienza di se e delle sue capacità.
    Per quel che ne so una cara persona animata da passioni forti, quali l'arte e la politica, perseguite con abnegazione ed onestà d'intenti.
    Averne.

    (*)Piola: tipica osteria piemontese con campo di boccie annesso. Si tratta di una struttura mutuata dalla vicina Francia.

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  4. Grazie a tutti voi, amici, per i vostri interventi e le vostre testimonianze.

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  5. ciao Baltorr, ti scrivo per segnalarti che su PICASA ho caricato parecchie scansioni di Pini Segna, magari se puoi farlo sapere agli amici Zagoriani...
    il Blog di Pini Segna è questo: http://pinisegna.blogspot.it/
    le immagini di PICASA si vedono qui: https://picasaweb.google.com/109670832643576680181/PINISEGNAIllustrazioniETavole#
    ciao!
    L

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