lunedì 23 maggio 2016

L’ombra del faraone (Zagor Gigante 608/610)



Zagor e Cico si uniscono alla spedizione del professor Oldbones diretta nella valle desertica dove, anni prima, il folle archeologo Vincent Krebs aveva iniziato a edificare una piramide simile a quelle dell’Antico Egitto, ma un traditore nascosto nelle loro fila, l’assistente Pounder, con dei complici uccide gli uomini di scorta e cattura Cico e Oldbones.
Il suo intento è quello di penetrare nei sotterranei della piramide, dove Krebs aveva fatto costruire una stanza segreta per conservare qualcosa di molto prezioso. L’intervento di Zagor e la lotta che ne segue provocano la rottura di un antico vaso custodito nella stanza segreta, da cui fuoriesce una sorta di “genio della lampada” il cui potere proietta lo Spirito con la Scure, Cico e Pounder in un mondo al di là del tempo e dello spazio dove regna il Faraone Bianco (Krebs) e dove vengono catturati, e ridotti in schiavitù.
Grazie all’intervento di Oldbones, rimasto nella nostra realtà, il demone viene sconfitto e i tre riportati indietro. Ciò, tuttavia, provoca anche il crollo definitivo della piramide sotto i cui massi rimane schiacciato il malvagio Pounder, tradito dalla propria avidità.

Questa storia di fantasia archeologica mi è davvero piaciuta.
Il ritmo della sceneggiatura di Moreno Burattini è brillante, la trama avvincente e la lettura scorrevole.
Molto belli i rimandi, sia narrativi che “vignettistici”, alla classicissima storia “Fantasmi nel deserto/Gli adoratori del sole”, apparsa originariamente sui nn. 32/36 della Terza Serie della Collana Lampo e ristampata nei nn. 21/22 della serie Zagor Gigante.
Appassionante è la sfida lanciata ai personaggi dai vari trabocchetti presenti nella piramide, con una serie di situazioni che creano la giusta dose di suspense; assolutamente piena di fascino, poi, la parte dell’avventura che si svolge nella realtà parallela simile all’Antico Egitto. Inoltre, è giusto sottolineare la presenza di un Cico pienamente protagonista.
Se da un lato avevo intuito praticamente da subito che Pounder potesse celare dei secondi fini (dopo tutto, sappiamo come si sviluppano certi schemi narrativi: se non fosse stato un “nemico”, la sua presenza avrebbe avuto un vero peso all’interno della vicenda solo se – ad es. – fosse stato indicato come un fidato collaboratore di Oldbones che, alla fine della vicenda, avrebbe potuto raccogliere l’eredità dell’anziano archeologo che fosse eventualmente perito nel crollo finale… non so se mi sono spiegato…), dall’altro un dubbio alla fine mi è rimasto: Krebs, il Faraone Bianco, la cui presenza aleggia su tutto l’episodio, è riuscito a salvare una parte di se stesso (che so, il suo spirito o un suo doppelganger) in quel mondo parallelo oppure no? E, quindi, mi domando: c’è la possibilità che lo rivedremo in futuro?
Per quanto concerne i disegni, appare evidente quanto Marco Torricelli sia davvero a suo agio quando deve illustrare questo genere di storie fantastiche; alcune sue tavole mi hanno ricordato un po’ il tratto di John Buscema (in particolare nelle scene della lotta nel deserto con le guardie egizie), mentre le tavole con il “genio della lampada” sono davvero spettacolari.
Un ultimo appunto. Il titolo di lavorazione di questa storia era Il demone nella bottiglia. Moreno Burattini mi ha confidato di averlo scelto ispirandosi al racconto di Robert Louis Stevenson Il diavolo nella bottiglia, del quale mi ha raccontato la straordinaria trama. Se non lo conoscete già, vi consiglio vivamente di leggerlo!



6 commenti:

  1. Mah, sono solo parzialmente d'accordo con Te caro Baltorr, che Ti ritrovo con piacere.
    La storia non mi ha entusiasmato né mi ha annoiato, ma mi ha lasciato un pò interdetto il finale, che non è un finale.
    Non mi è piaciuta la plurima citazione di questo Faraone Bianco che poi non si è mai visto, prova provata che ci si attende un sequel.
    Bene la caratterizzazione dell'assistente malvagio, dotato di una "buona" dose di perfidia
    A dire il vero non mi è piaciuta nemmeno la trovata del genio: solo dopo aver letto la spiegazione di Burattini sul suo blog, mi sono convinto (e rassegnato, francamento mi aspettavo un demone egizio).
    Il che conferma la mia sensazione : non so perché gli autori si ostinino a inventare storie con i ritorni dei vecchi personaggi: quasi mai la cosa viene azzeccata (a parte Helligen, di Nolitta ovviamente). E questo perché il personaggio già pubblicato, nel bene o nel male, è già stato divorato dai lettori che si sono fatti quel gusto che poi è impossibile soddisfare.
    E' un po come voler fare la torta della mamma o della nonna: per quanto Tu usi ingrendienti uguali, dosaggi uguali e tempi uguali e financo pentole uguali, il gusto è sempre diverso da quella che mangiavi quando eri piccolo. E questo perché sono sempre diversi i fruitori.
    Meglio, secondo me, buttarsi su nuovi personaggi e nuove storie: così facendo si propone al lettore un gusto sempre nuovo (perdonami la metafora cullinaria).
    Ottimi i disegni.
    Domanda: chi sarà il nuovo copertinista? Ritengo che alla Bonelli potrebbero, democraticamente, chiederlo a noi lettori, invece di calarlo dall'alto, con scelta che sono sicuro non verrà azzeccata. Penso che in un giorno un sondaggio si possa fare...
    Fammi sapere.
    Buona Festa per domenica!
    Ciao
    Giovanni21

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    1. Caro Giovanni, interessante la tua teoria (con anche risvolti culinari) sul perché il recupero dei vecchi nemici rischia di non essere apprezzato... Diciamo anche che se si creano troppe aspettative, spesso si rischia di deludere... Comunque staremo a vedere come verranno gestiti i prossimi numerosi "ritorni"...
      In merito al nuovo copertinista, è sicuro che sarà una scelta della casa editrice e probabilmente il suo nome verrà reso pubblico una volta che sarà stato scelto e avrà già preparato alcune cover... L'idea del sondaggio mi sembrerebbe comunque azzardata e non praticamente percorribile.
      Grazie per gli auguri!
      Ciao!

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  2. Baltorr,sai percaso se la storia di Burattini che verrà pubblicata sulla serie regolare nei mesi di agosto e settembre,contiene elementi fantastici come questa che hai appena commentato?

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    1. La trama non la conosco, ma sicuramente la storia disegnata da Barison avrà degli elementi "fantastici" (se poi si rivelaranno tali o avranno una spiagazione razionale, questo non lo so). Il titolo del primo albo dovrebbe essere "Non umani", vedrà il ritorno di un vecchio nemico (chi sarà?) e l'introduzione di un personaggio del tutto nuovo, destinato (nelle intenzioni di Burattini) ad avere un ruolo importante in altre storie del futuro.

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  3. Baltorr,ieri sera ho cenato con un nutrito gruppo di amici,zagoriani fin nel midollo.Tra di loro c'è chi ha azzardato qualche previsione sulla programmazione zagoriana del prossimo anno.C'è chi sostiene che tornerà Supermike! La convinzione nasce da qualche frase pronunciata da Moreno a CARTOOMICS e in altri convegni zagoriani.Infine,credi che il "color" sarà "La vendetta di Winter Snake" ? Alla prossima...

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  4. Mah... sul ritorno di Supermike ho forti dubbi (almeno su un ritorno a breve), sul color chiederò direttamente a Moreno quando lo vedrò il 14 giugno!

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